
VOGLIAMO LA PACE!
Le parole di pace dette da
Zelensky ai russi:
‘Lasciate Putin o sarete uccisi uno a uno”.
Forse sono parole di un pazzo che ci porterà alla distruzione se non viene fermato.
È chiaro, per la Russia oramai sono rimaste due strade: cessare di esistere o escalare.
Non credo userà nell’immediato atomiche tattiche. Non solo sarebbe isolata, ma farebbe il gioco degli USA. Questi sarebbero giustificati a colpire Sebastopoli, la flotta russa e i sommergibili russi. Non sarebbero attacchi del territorio russo, quindi (presumibilmente) non dovrebbero scatenare una risposta nucleare totale da parte russa. Ma avrebbero implicazioni sui rapporti di forza, perché una parte importante della deterrenza strategica russa viaggia sui sommergibili. La loro distruzione avrebbe dunque un significato importante.
Come sempre gli usa attirano i russi in trappole geniali, in una prospettiva per loro win-win. Sinora ha funzionato.
Per ragioni difficili da capire (incompetenza, predominio dei politici sui militari o una strategia profonda che però è difficile scorgere?) il gioco è sempre nelle mani usa, che stanno raggiungendo tutti i loro obiettivi: destabilizzazione dell’Asia, indebolimento della Russia, fine del progetto euroasiatico, distruzione della potenza industriale tedesca ed europea, riduzione della UE ad appendice della NATO.
Tutto questo usando gli ucraini come carne da cannone e possono contare su un dispositivo mediatico totalitario che, al confronto, quello russo e cinese sembrano “scappati di casa” (Cassano cit.).
Media che enfatizzano che i russi cercano di sottrarsi alla leva, facendo credere che gli ucraini, invece, corrano felici verso la morte. Le cose stanno diversamente, ma intanto da noi sembra che i russi stiano facendo una guerra contro i bambini.
Ora la Russia è davvero all’angolo. Può cessare di esistere, essere disgregata. Terra di conquista per le sue enormi risorse. Gli appetiti sono enormi.
Deve vincere o perire.
A meno che non si trovi una soluzione negoziata.
Putin, che non è certo un santo ne il protettore dei popoli colonizzati, cerca in tutti i modi il dialogo. Chiede una riapertura del negoziato. Le risposte di Zelensky, almeno quelle ufficiali, suonano sempre come sfide.
Ora c’è un punto che deve essere chiaro. Zelensky può decidere quello che vuole per se e per gli ucraini. Ma l’idea di Draghi, secondo cui le condizioni della pace le decide Zelensky, bisogna metterla da parte.
Se la guerra la continua da solo le decide lui, ma se coinvolge tutti noi si decide in una conferenza internazionale, si mettono in posta politici che possono farlo, il Vaticano, la merkel, Macron. Si chiude la bocca alla von der leyen, magari le si da un po’ di xanax, che le farebbe tanto bene.
E bisogna farlo subito. L’escalation può essere lenta ma anche rapidissima, tutto può precipitare.
Ognuno può iniziare ad avere troppa paura dell’altro e può maturare in tutti l’idea di agire per primi.
Non ci sarà uso di atomiche tattiche. Non è più possibile. L’escalation sarà convenzionale.
Il salto al nucleare, se ci sarà, sarà totale, con atomiche strategiche.

