
Renzi e la politica sconfitta.
Crisi di governo.
Altro che mercato delle vacche, quello che si è consumato in queste ore di crisi schizofrenica, col massimo rispetto per i suini, è stato un mercato dei maiali.
Un senatore a te, un deputato me.
Che dire, poi, del delirante discorso di Renzi, dopo il colloquio con Mattarella, nel quale nessuno ha capito granché, compreso i giornalisti?
Dopo essere andato in giro a sbandierare che non avrebbe messo veti né contenuti, nelle sale del potere, con tutte le luci e gli occhi del popolo italiano puntati addosso, al massimo della goduria, visto il suo egocentrismo esasperato che si nutre di fama e visibilità, ha candidamente detto “No” al tentativo di una maggioranza (che non è mai stata tale) che, calandosi le braghe, aveva accettato di discutere le sue richieste.
Adesso, davanti all’istanza del Presidente Mattarella che ha richiamato al senso di responsabilità tutti i raggruppamenti (da oggi uno in più… Carelli docet), cosa faranno i quarantotto di Italia Viva che il piccolo fiorentino ha finora trattato come maialini, fregandoli alla grande con qualche ghianda, promettendo loro che li avrebbe riportati al governo?
Probabilmente si assumeranno la responsabilità di star dietro ad un pallista che ha provocato una crisi di governo in piena pandemia, pensando solo a soldi, conferenze in Arabia Saudita in primis, poltrone e potere.
Chi viene dietro di lui, può anche morire…
Alla faccia del Rinascimento.
P x C.

