
PRINCIPI ISPIRATORI
“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”.
Non fatevi ingannare: non è un’enunciazione utopica, né tanto meno è il principio contenuto nello statuto della P2 o di qualche loggia di élite massonica, è solo il testo dell’art.1 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite Il 10 dicembre 1948, documento che all’art. 21 prevede altresì che “Ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti… La volontà popolare è il fondamento dell’autorità del governo”.
Dunque ogni Stato, per legge e non per mero principio filosofico, ha la sua ragion d’essere in virtù del patto sociale, che lega gli individui di un determinato territorio, volto alla salvaguardia del bene comune.
Esiste, pertanto, un preciso e precipuo obbligo dello Stato Italiano e di tutto il suo apparato di garantire i diritti fondamentali, le libertà e il benessere dell’individuo, obblighi che sono espressamente sanciti nella Dichiarazioni Universali dei Diritti Umani e nella Costituzione della Repubblica Italiana.
Ma può definirsi un qualsiasi individuo uomo libero:
- Se al momento della sua nascita pende sulla sua testa un ingente debito pubblico;
- Se le sue condizioni economiche di nascita, non sono suscettibili di miglioramento, perché i giochi sono già fatti;
- Se nel corso della sua vita dovrà impiegare oltre la metà dei suoi proventi lavorativi per pagare i balzelli di uno Stato che sperpererà il denaro pubblico;
- Se potenti lobby di politici, di magnati della finanza, di magistrati, prefetti e direttori generali, gli renderanno difficile la sopravvivenza, anche in modo vessatorio, non consentendogli una crescita economico, sociale, professionale;
- Se le scuole e le università non gli consentiranno l’accesso a un’autentica cultura e la formazione di uno spirito critico;
- Se non potrà accedere a una corretta informazione;
- Se dovrà rimanere per lungo tempo disoccupato e senza propri mezzi economici necessari per la sua emancipazione;
- Se per metter su famiglia o per comprare una casa, dovrà indebitarsi per il resto della sua vita;
- Se dovrà sottostare a milioni di leggi, non sempre comprensibili e spesso sibilline, anche per compiere attività di primaria importanza per la sua sussistenza;
- Se dovrà sopravvivere in una comunità dove il clientelismo conta più del merito;
- Se le sue libertà più elementari possono essere sospese, o peggio elise, da un solo soggetto a suo insindacabile giudizio;
- Se per aver cure mediche adeguate e in tempi accettabili dovrà avere la giusta amicizia;
- Se deve vivere in un posto dove la giustizia è aleatoria e dai tempi biblici.
